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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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   ‘Meno male che è buio. Non arrossivo tanto da quella volta che Madama Chips mi disse quanto le piacevano i miei nuovi paraorecchi’.
La professoressa Mcgranitt scoccò a Silente un'occhiata penetrante, poi disse: ‘I gufi sono niente in confronto alle voci che sono state messe in giro. Sa che cosa dicono tutti? Sul perché è scomparso? Su quel che l'ha fermato una buona volta?’
Il bambino sopravvissuto (Cap. 1 Harry Potter 1)

   ‘Come va il braccio?’ chiese Harry.
‘Bene’ rispose Neville mostrandoglielo. ‘Madama Chips me lo ha aggiustato in meno di un minuto’.
‘Bene. E ora, Neville... dobbiamo andare in un certo posto. Ci vediamo più tardi...’
Il duello di mezzanotte (Cap. 9 Harry Potter 1)

   ‘Abbiamo vinto! Hai vinto! Abbiamo vinto!’ gridò Ron, mollandogli una pacca sulla schiena. ‘E io ho fatto un occhio nero a Malfoy, mentre Neville si batteva da solo contro Tiger e Goyle! ancora in coma, ma Madama Chips dice che non ha niente. L'avevamo detto che gliel'avremmo fatta vedere noi, a quelli del Serpeverde! Sono tutti nella sala di ritrovo che ti aspettano. Abbiamo organizzato una festa: Fred e George hanno sgraffignato dalle cucine un po' di dolci e altra roba buona’.
Nicolas Flamel (Cap. 13 Harry Potter 1)

   Harry e Hermione non ebbero neanche il tempo di rispondere. In quel preciso istante, entrò Madama Chips e li mise alla porta, dicendo che Ron aveva bisogno di dormire.
Norberto, drago Dorsorugoso di Norvegia (Cap. 14 Harry Potter 1)

   ‘Non è soltanto la mano’ sussurrò, ‘anche se mi sento come se mi stesse per cadere. Malfoy ha detto a Madama Chips che voleva prendere in prestito uno dei miei libri, e con questa scusa è venuto a farsi quattro risate alla faccia mia. Non ha smesso un attimo di minacciare di spifferare da che cosa sono stato morso... Io avevo detto che era stato un cane, ma non penso che la Chips mi abbia creduto. Non avrei proprio dovuto picchiarlo, alla partita di Quidditch: è per questo che adesso se la prende con me’ concluse Ron.
Norberto, drago Dorsorugoso di Norvegia (Cap. 14 Harry Potter 1)


   Ma vi fu un intoppo. La mattina dopo, la mano di Ron si era gonfiata fino a diventare il doppio dell'altra. Il ragazzo non era certo di far bene ad andare da Madama Chips: e se si fosse accorta che si trattava di un morso di drago? Comunque, al pomeriggio non aveva più scelta: la ferita era diventata di un brutto color verde. A quanto sembrava, le zanne di Norberto erano avvelenate.
Norberto, drago Dorsorugoso di Norvegia (Cap. 14 Harry Potter 1)

   ‘Va' da Madama Chips’ suggerì Hermione.
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

    «Harry ti prego di calmarti, altrimenti Madama Chips mi farà buttare fuori».
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    «Quelli sono pegni di affetto dei tuoi amici e ammiratori» disse Silente illuminandosi in volto. «Quel che è accaduto giù nei sotterranei tra te e il professor Raptor è segretissimo, quindi naturalmente tutta la scuola ne è al corrente. Credo che i tuoi amici Fred e George Weasley abbiano cercato di mandarti la tavoletta di una tazza del gabinetto: devono aver creduto che ti saresti divertito. Ma Madama Chips non l’ha giudicata una cosa molto igienica, e quindi l’ha confiscata».
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    Madama Chips, la capo-infermiera, era una donna simpatica ma inflessibile.
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    «Ma mi sto riposando. Guardi, sono qui steso a letto e… Oh, la prego, Madama Chips…»
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    In quel momento, entrò di corsa Madama Chips.
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    «Voglio andare alla festa» disse a Madama Chips mentre questa era occupata a rimettere in ordine le molte scatole di dolci sul tavolino. «Posso, no?»
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    Quella sera Harry si avviò da solo alla festa di fine anno. Era stato trattenuto dalle assidue cure di Madama Chips, che aveva insistito per dargli un’ultima controllata, quindi la Sala Grande era già piena. Era parata a festa con i colori di Serpeverde, verde e argento, per festeggiare il fatto che aveva vinto la coppa per il settimo anno di fila. Un immenso stendardo con il serpente di Serpeverde copriva la parete dietro alla Tavola delle Autorità.
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

   Arrivò ottobre, che stese una coltre di freddo umido sui campi e nel castello. In infermeria, Madama Chips ebbe il suo daffare a curare un’improvvisa epidemia di raffreddore che aveva colpito professori e studenti. Il suo decotto Tiramisù aveva un effetto immediato, anche se lasciava con le orecchie fumanti per molte ore. Ginny Weasley, che aveva anche lei un’aria smunta, fu costretta da Percy a berne un po’. E col fumo che le usciva da sotto i capelli rosso fuoco sembrava proprio che avesse la testa in fiamme.
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)


    «Ah!» esclamò Allock. «Sì, a volte può succedere. Ma l’importante è che le ossa non sono più rotte. Questo è quel che bisogna tenere presente. Perciò, Harry, vai su in infermeria — e… signor Weasley, signorina Granger, vorreste accompagnarlo? — e vedrai che Madama Chips sarà in grado di… ehm… rimetterti un po’ in sesto».
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)

    Madama Chips non fu affatto contenta.
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)

    «Certo che ci riuscirò, ma sarà doloroso» disse Madama Chips arcigna, lanciandogli un pigiama. «Dovrai passare la notte qui…»
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)

    Hermione e Madama Chips si avvicinarono. Quest’ultima reggeva una grossa bottiglia con un’etichetta su cui era scritto ‘Ossofast’.
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)

    E lo fu anche ingurgitare quell’intruglio. Mentre Harry lo mandava giù, gli bruciò la bocca e la gola, facendolo tossire e sputare. Sempre borbottando di sport pericolosi e di insegnanti inetti, Madama Chips si allontanò, lasciando a Ron e Hermione il compito di aiutare Harry a bere qualche sorso d’acqua.
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)

    Avevano portato torte, dolci, bottiglie di succo di zucca; si radunarono intorno al letto e stavano per dare il via a quello che prometteva di essere un bel festino quando Madama Chips piombò come una furia gridando. «Questo ragazzo ha bisogno di riposo, gli devono ricrescere trentatré ossa! Fuori! Fuori, ho detto!»
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)

    «Chiama Madama Chips» bisbigliò Silente, e la McGranitt passò in fretta davanti al letto di Harry e scomparve. Harry rimase immobile, fingendo di dormire. Udì voci concitate e poi vide riapparire la professoressa McGranitt seguita da Madama Chips che si stava infilando un golf di lana sopra la camicia da notte. Udì un brusco respiro.
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)

    «Che cosa è successo?» sussurrò Madama Chips a Silente, chinandosi sopra la statua stesa sul letto.
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)

    «Pietrificato?» chiese in un sussurro Madama Chips.
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)

    «Per tutti i gargoyle!» esclamò Madama Chips.
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)


    «Fuso» disse Madama Chips sorpresa, «tutto fuso…»
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)

    Madama Chips si mise una mano sulla bocca. La professoressa McGranitt fissò Silente.
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)

   Quel sabato mattina Harry si svegliò alla luce del sole invernale che inondava la stanza e con il braccio riossificato, anche se ancora molto rigido. Si mise a sedere e sbirciò il letto di Colin, che però era stato escluso alla vista dalle lunghe tende dietro cui Harry si era cambiato il giorno prima. Vedendolo sveglio, Madama Chips si avvicinò sollecita con il vassoio della colazione e poi cominciò a piegargli il braccio e a stirargli le dita.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    «Non ti preoccupare, Hermione» tagliò corto Harry. «Ora ti portiamo in infermeria. Madama Chips non fa mai troppe domande…»
La Pozione Polisucco (Cap. 12 Harry Potter 2)

   Hermione rimase in infermeria per diverse settimane. Quando gli studenti tornarono dalle vacanze di Natale corsero varie voci sulla sua scomparsa, perché naturalmente tutti pensarono che fosse l’ennesima vittima. Erano talmente tanti gli studenti che facevano la fila fuori dell’infermeria per farle visita che Madama Chips tirò di nuovo fuori le famose tende e le appese tutt’attorno al letto, per risparmiarle la vergogna di farsi vedere con la faccia pelosa.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    «Non essere sciocco, Ron, io devo tenermi al passo» gli rispose lei vivace. Il suo umore era molto migliorato da quando i peli se ne erano andati dalla faccia e gli occhi stavano ritornando lentamente del loro colore. «Ci sono novità?» aggiunse in un sussurro per non farsi sentire da Madama Chips.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    L’arrivo provvidenziale di Madama Chips, che portava la medicina della sera, evitò a Hermione di rispondere.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Un sole pallido aveva ricominciato a brillare su Hogwarts. Nel castello, l’umore tendeva allo speranzoso. Dopo l’aggressione a Justin e a Nick-Quasi-Senza-Testa gli attentati non si erano più ripetuti e Madama Chips era lieta di far sapere che le mandragole stavano diventando lunatiche e scontrose, il che significava che stavano rapidamente uscendo dall’infanzia.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Madama Chips era china su una ragazza del quinto anno dai lunghi capelli ricciuti. Harry la riconobbe per la Corvonero cui avevano chiesto casualmente informazioni sulla sala di ritrovo dei Serpeverde. E sul letto vicino al suo c’era…
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2)

    «Non vogliamo più correre rischi» aveva detto Madama Chips severa, parlandogli attraverso una fessura della porta. «No, mi dispiace, ma il rischio che l’aggressore si rifaccia vivo per dare il colpo di grazia a queste persone è troppo grosso…»
Aragog (Cap. 15 Harry Potter 2)


    «Ma certo» disse, e con grande stupore di Harry nei suoi piccoli occhi lucenti spuntò una lacrima. «Certo, mi rendo conto che chi ha sofferto di più sono gli amici dei ragazzi che sono stati… Capisco benissimo. Si, Potter, certo che potete andare a trovare la signorina Granger. Lo dirò io al professor Rüf. Dite a Madama Chips che il permesso ve l’ho dato io».
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2)

    Ora non avevano scelta: dovevano andare in infermeria e dire a Madama Chips che avevano il permesso della McGranitt di far visita a Hermione.
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2)

    Anche se con una certa riluttanza, Madama Chips li fece entrare.
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2)

    Si accertò che Madama Chips non fosse nei paraggi e lo indicò a Ron.
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2)

    «Cerca di sfilarglielo di mano» sussurrò lui, spostando la sedia in modo da chiudere la visuale a madama Chips.
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2)

    «La signorina Weasley dovrebbe salire immediatamente in infermeria» interruppe Silente con voce ferma. «È stata una prova terribile per lei. Non ci saranno punizioni. Maghi più vecchi e saggi di lei sono stati messi nel sacco da Voldemort». Avanzò verso la porta e l’aprì. «Riposo a letto e, perché no?, una grossa tazza di cioccolata bollente. A me fa tornare sempre il buonumore» aggiunse con una garbata strizzatina d’occhi. «Vedrai che Madama Chips è ancora sveglia. Sta distribuendo la pozione di mandragola… Credo che le vittime del Basilisco stiano per svegliarsi da un momento all’altro».
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

   Prima che Harry potesse replicare, qualcuno bussò piano alla porta e Madama Chips, l'infermiera, entrò con aria affaccendata.
Il Dissennatore (Cap. 5 Harry Potter 3)

   «Oh, si tratta di te» disse Madama Chips senza battere ciglio e chinandosi su di lui per osservarlo da vicino. «Suppongo che stessi facendo di nuovo qualcosa di pericoloso».
Il Dissennatore (Cap. 5 Harry Potter 3)

   Le due donne si scambiarono uno sguardo torvo e Madama Chips fece un verso di disapprovazione.
Il Dissennatore (Cap. 5 Harry Potter 3)

   «Ma certo che no» disse Madama Chips distrattamente, mentre gli sentiva il polso.
Il Dissennatore (Cap. 5 Harry Potter 3)

   «Davvero?» disse Madama Chips in tono d'approvazione. «Vuol dire che finalmente abbiamo un insegnante di Difesa contro le Arti Oscure che conosce il suo mestiere?»
Il Dissennatore (Cap. 5 Harry Potter 3)

   Harry tornò in corridoio con Madama Chips, che si avviò verso l'infermeria parlottando tra sé. Dovette aspettare solo qualche minuto, e poi Hermione uscì con l'aria molto soddisfatta, seguita dalla professoressa McGranitt, e il terzetto ridiscese le scale fino alla Sala Grande.
Il Dissennatore (Cap. 5 Harry Potter 3)

   «Ma certo, Madama Chips sa curare i tagli in un secondo» la rassicurò Harry, che l'infermiera aveva prodigiosamente guarito da ferite ben più gravi.
Artigli e foglie di tè (Cap. 6 Harry Potter 3)

   «Madama Chips l'ha sistemato come poteva» disse Hagrid triste, «ma dice che gli fa ancora male... è tutto bendato... si lamenta...»
Artigli e foglie di tè (Cap. 6 Harry Potter 3)

   «Fa finta» disse subito Harry. «Madama Chips sa curare qualunque cosa. L'anno scorso mi ha fatto ricrescere metà delle ossa. È solo che Malfoy cerca di sfruttare la situazione come può».
Artigli e foglie di tè (Cap. 6 Harry Potter 3)

   Dopo una decina di minuti, Madama Chips venne a dire alla squadra di lasciarlo in pace.
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   I ragazzi uscirono lasciando dietro di sé una scia di fango. Madama Chips chiuse la porta alle loro spalle, con uno sguardo di disapprovazione. Ron e Hermione si avvicinarono al letto di Harry.
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   Madama Chips insistette per trattenere Harry in infermeria per tutto il finesettimana. Lui non discusse e non si lamentò, ma non le permise di buttare via i miseri resti della sua Nimbus Duemila. Sapeva che era stupido, sapeva che la Nimbus non poteva essere riparata, ma era più forte di lui; era come se avesse perduto uno dei suoi migliori amici.
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)

   «Mangialo tutto, o Madama Chips mi farà a pezzi. Ci vediamo la prossima settimana alla stessa ora?»
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   «Forse è meglio se va a trovare Madama Chips» disse Harry. «Se ha delle visioni...»
L'ira di Piton (Cap. 14 Harry Potter 3)

   «Severus era molto curioso di sapere dove andavo tutti i mesi» spiegò Lupin a Ron, Harry e Hermione. «Eravamo nello stesso anno, sapete, e non... ehm... non ci amavamo molto. Quello che gli piaceva meno di tutti era James. Era geloso, credo, del talento di James sul campo di Quidditch... comunque, Piton mi aveva visto attraversare il parco con Madama Chips una sera mentre mi accompagnava al Platano Picchiatore per trasformarmi. Sirius pensò che sarebbe stato... ehm... divertente dire a Piton che bastava premere il nodo sul tronco con un lungo bastone e avrebbe potuto seguirmi. Be', naturalmente Piton lo fece... se fosse riuscito ad arrivare fin qui, avrebbe incontrato un Lupo Mannaro completamente sviluppato... ma tuo padre, che aveva scoperto cosa aveva fatto Sirius, segui Piton e lo fece tornare indietro, mettendo a repentaglio la propria vita... Piton però riuscì a vedermi, alla fine del tunnel. Silente gli proibì di raccontare agli altri che cosa aveva visto, ma da allora seppe che cos'ero...»
Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso (Cap. 18 Harry Potter 3)

   «Bene» disse Lupin assumendo all'improvviso un'aria efficiente. «Ron, io non so aggiustare le ossa bene come Madama Chips, quindi è meglio se per adesso ci limitiamo a immobilizzarti la gamba finché non potremo accompagnarti in infermeria».
Il servo di Voldemort (Cap. 19 Harry Potter 3)

   Tutto era leggermente sfocato. Qualcuno gli aveva sfilato gli occhiali. Era disteso al buio, nell'infermeria. All'altra estremità della corsia, riconobbe Madama Chips che gli dava le spalle e si curvava su un letto. Harry socchiuse gli occhi. I capelli rossi di Ron spuntavano sotto il braccio di Madama Chips.
Il segreto di Hermione (Cap. 21 Harry Potter 3)

   Madama Chips percorse a rapidi passi la corsia buia fino al letto di Harry, che si voltò a guardarla. Portava il più grosso pezzo di cioccolato che avesse mai visto. Sembrava un piccolo macigno.
Il segreto di Hermione (Cap. 21 Harry Potter 3)

   «Ce la farà» disse Madama Chips cupa. «Quanto a voi due... resterete qui finché non avrò deciso che... Potter, che cosa credi di fare?»
Il segreto di Hermione (Cap. 21 Harry Potter 3)

   «Potter» disse Madama Chips in tono suadente, «va tutto bene. Hanno preso Black. È rinchiuso di sopra. I Dissennatori eseguiranno il Bacio da un momento all'altro...»
Il segreto di Hermione (Cap. 21 Harry Potter 3)

   «Harry, Harry, che cosa c'è?» disse Caramell agitato. «Dovresti essere a letto... ha preso del cioccolato?» chiese con ansia a Madama Chips.
Il segreto di Hermione (Cap. 21 Harry Potter 3)

   «Ministro! Professore!» disse arrabbiata Madama Chips. «Devo insistere perché ve ne andiate. Potter è un mio paziente, e non deve essere disturbato!»
Il segreto di Hermione (Cap. 21 Harry Potter 3)

   Ma Madama Chips gli ficcò a tradimento un grosso pezzo di cioccolato in bocca. Harry quasi soffocò, e lei ne approfittò per costringerlo a tornare a letto.
Il segreto di Hermione (Cap. 21 Harry Potter 3)

   «Per l'amor del cielo!» esclamò Madama Chips in tono isterico. «Questa è un'infermeria o che cosa? Preside, devo insistere...»
Il segreto di Hermione (Cap. 21 Harry Potter 3)

   «Preside!» farfugliò Madama Chips. «Hanno bisogno di cure e di riposo...»
Il segreto di Hermione (Cap. 21 Harry Potter 3)

   Madama Chips, imbronciata, si diresse verso il suo ufficio all'altro capo della corsia e sbatté la porta. Caramell consultò il grosso orologio d'oro appeso al panciotto.
Il segreto di Hermione (Cap. 21 Harry Potter 3)

   «Si rimetterà presto... è ancora privo di sensi, ma Madama Chips dice che lo farà star meglio. Presto... vai!»
Il segreto di Hermione (Cap. 21 Harry Potter 3)

   Harry e Hermione entrarono. L'infermeria era vuota a parte Ron, che giaceva ancora immobile nell'ultimo letto. Mentre la serratura scattava alle loro spalle, Harry e Hermione andarono in punta di piedi verso i loro letti. Hermione si infilò di nuovo la GiraTempo sotto il vestito. Un attimo dopo, Madama Chips usciva a grandi passi dal suo ufficio.
Ancora posta via gufo (Cap. 22 Harry Potter 3)

   Era di pessimo umore. Harry e Hermione pensarono bene di prendere il loro cioccolato senza opporsi. Madama Chips li sorvegliò per assicurarsi che lo mangiassero. Ma Harry riusciva a stento a deglutire. Lui e Hermione attesero, le orecchie tese, i nervi a fior di pelle... E poi, mentre tutti e due prendevano il quarto pezzo di cioccolato, sentirono un lontano ruggito di rabbia echeggiare da un punto sopra di loro...
Ancora posta via gufo (Cap. 22 Harry Potter 3)

   «Che cos'era?» chiese Madama Chips allarmata.
Ancora posta via gufo (Cap. 22 Harry Potter 3)

   Risuonarono scoppi di voci irate, sempre più forti. Madama Chips fissò la porta.
Ancora posta via gufo (Cap. 22 Harry Potter 3)

   «Professor Piton!» strillò Madama Chips. «Si controlli!»
Ancora posta via gufo (Cap. 22 Harry Potter 3)

   «Basta così, Severus» disse Silente tranquillo. «Pensa a quello che dici. Questa porta è chiusa da quando sono uscito dall'infermeria, dieci minuti fa. Madama Chips, questi ragazzi si sono allontanati dai loro letti?»
Ancora posta via gufo (Cap. 22 Harry Potter 3)

   «Ma certo che no!» esclamò Madama Chips incollerita. «Sono rimasta con loro da quando lei se n'è andato!»
Ancora posta via gufo (Cap. 22 Harry Potter 3)

   «Hagrid lo apprezzerebbe di sicuro» commentò Silente sorridendo a Harry e Hermione. Mentre lui e Caramell uscivano dall'infermeria, Madama Chips corse alla porta e la chiuse di nuovo a chiave. Borbottando furiosa fra sé, tornò nel suo ufficio.
Ancora posta via gufo (Cap. 22 Harry Potter 3)

    Le reazioni di Ron e Hermione furono quasi esattamente quelle che Harry aveva immaginato nella sua stanza a Privet Drive. A Hermione si mozzò il fiato, poi prese a snocciolare consigli uno dopo l’altro, citando un gran numero di enciclopedie, e tutti quanti da Albus Silente a Madama Chips, l’infermiera di Hogwarts.
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    «Questo farà felice Madama Chips» disse la professoressa Sprite, chiudendo l’ultima bottiglia con un tappo. «È un ottimo rimedio per le forme più ostinate di acne, il pus di Bubotubero. Dovrebbe impedire agli studenti di ricorrere a misure disperate per liberarsi dei foruncoli».
Malocchio Moody (Cap. 13 Harry Potter 4)

    «Che sciocca ragazza» commentò la professoressa Sprite scuotendo la testa. «Ma Madama Chips alla fine le ha riattaccato il naso».
Malocchio Moody (Cap. 13 Harry Potter 4)

    «Vi avevo avvertiti» disse una voce profonda e divertita, e tutti si voltarono mentre il professor Silente usciva dalla Sala Grande. Scrutò Fred e George con gli occhi che scintillavano. «Suggerisco a entrambi di andare da Madama Chips. Si sta già occupando della signorina Fawcett di Corvonero e del signor Summers di Tassorosso: anche loro hanno deciso di invecchiarsi un po’. Anche se devo dire che le loro barbe non sono nemmeno remotamente belle come le vostre».
Il Calice di Fuoco (Cap. 16 Harry Potter 4)

    «Ottimo, Potter!» urlò la professoressa McGranitt mentre lui scendeva dalla Firebolt: detto da lei era un complimento insolito. Notò che le tremavano le mani mentre indicava la sua spalla. «Devi andare da Madama Chips prima che i giudici ti diano i punti… laggiù, ha già dovuto sistemare Diggory…»
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    Harry uscì dal recinto, ancora ansante, e vide Madama Chips in piedi all’ingresso di una seconda tenda. Aveva l’aria agitata.
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    «Draghi!» esclamò in tono disgustato, trascinando dentro Harry. La tenda era divisa in cubicoli; Harry distinse l’ombra di Cedric attraverso la tela, ma Cedric non sembrava ferito gravemente; era seduto, almeno. Madama Chips esaminò la spalla di Harry, parlando in tono arrabbiato per tutto il tempo. «L’anno scorso i Dissennatori, quest’anno i draghi, cos’altro faranno entrare a scuola l’anno prossimo? Sei molto fortunato… è piuttosto superficiale… devo ripulirla prima di medicarla, però…»
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    «Be’… quando sono andata da Madama Chips a farmeli rimpicciolire, lei ha preso uno specchio e mi ha detto di fermarla quando fossero tornati alla loro misura» disse. «E io l’ho solo… lasciata andare avanti un po’». Il sorriso divenne ancora più largo. «Mamma e papà non saranno tanto contenti. Sono secoli che cerco di convincerli a farmeli rimpicciolire, ma loro volevano che continuassi con l’apparecchio. Sapete, sono dentisti, pensano che denti e magia non dovrebbero… guardate! È tornato Leo!»
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    Harry vide Madama Chips affannarsi attorno a Hermione, Krum, Cedric e Cho, tutti avvolti in pesanti coperte. Silente e Ludo Bagman rivolsero a Harry e Ron un gran sorriso dalla riva mentre questi si avvicinavano a nuoto, ma Percy, che era molto pallido e sembrava in qualche modo molto più giovane del solito, venne loro incontro schizzando acqua. Nel frattempo Madame Maxime cercava di trattenere Fleur Delacour, che era pressoché isterica e lottava con le unghie e con i denti per tornare in acqua.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    «Venite qui, voi» disse Madama Chips; afferrò Harry e lo spinse verso Hermione e gli altri, lo avvolse così stretto in una coperta che gli parve di trovarsi dentro una camicia di forza, e lo costrinse a trangugiare una dose di pozione bollente. Un fiotto di vapore gli uscì dalle orecchie.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    I giudici presero a confabulare. Madama Chips era andata a salvare Ron dagli abbracci convulsi di Percy; lo condusse da Harry e dagli altri, gli diede una coperta e un po’ di Pozione Pepata, poi andò a recuperare Fleur e la sorellina. Fleur aveva parecchi tagli sul viso e sulle braccia, e la veste strappata, ma non gliene importava, e non voleva che Madama Chips glieli disinfettasse.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Era finita, pensò Harry inebetito, mentre Madama Chips spingeva i campioni e gli ostaggi verso il castello per procurare loro degli abiti asciutti… era finita, ce l’aveva fatta… non doveva pensare a nulla, ora, fino al ventiquattro giugno…
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    «Me l’ha chiesto appena mi ha tirato fuori dal lago» mormorò Hermione. «Dopo che si era liberato della testa di squalo. Madama Chips ha dato a tutti e due una coperta e poi lui mi ha allontanato dai giudici perché non sentissero, e ha detto che se quest’estate non facevo niente di speciale, magari mi andava di…»
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    «Devo andare a chiamare qualcuno?» disse Harry. «Madama Chips?»
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4)

    «Schiantato… controllato dalla Maledizione Imperius… molto debole» sentenziò. «Naturalmente avevano bisogno di tenerlo in vita. Harry, buttami giù il mantello di quell’impostore, Alastor è gelato. Madama Chips dovrà occuparsi di lui, ma non sembra in pericolo immediato».
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Severus» Silente si volse verso Piton, «per favore, di’ a Madama Chips di venire qui. Dobbiamo portare Alastor Moody in infermeria. Poi vai nel parco, trova Cornelius Caramell e accompagnalo qui. Vorrà certo interrogare Crouch di persona. Digli che se ha bisogno di me mi troverà in infermeria tra mezz’ora».
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    Quando Silente aprì la porta, Harry vide la signora Weasley, Bill, Ron e Hermione riuniti attorno a una Madama Chips dall’aria infastidita. A quanto pareva, volevano sapere da lei dov’era Harry e che cosa gli era successo.
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    «Preside» disse Madama Chips, fissando il cane nero, «posso chiedere che cosa…?»
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    Mentre Madama Chips lo accompagnava a un letto vicino, Harry vide il vero Moody disteso immobile all’estremità della stanza. La gamba di legno e l’occhio magico erano posati sul comodino.
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    «Si rimetterà» disse Madama Chips. Diede a Harry un pigiama e tirò le tende. Lui si svestì, s’infilò il pigiama e andò a letto. Ron, Hermione, Bill, la signora Weasley e il cane nero spostarono le tende e sedettero al suo fianco. Ron e Hermione lo fissavano quasi guardinghi, come se avessero paura di lui.
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    Madama Chips, che era sparita alla volta del suo ufficio, tornò con un calice e vi versò una pozione viola da una bottiglietta.
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    E poi calò il silenzio. Madama Chips era immobile ai piedi del letto, le mani sulla bocca. La signora Weasley era ancora accanto a Harry, la mano posata sulla sua spalla per impedirgli di alzarsi. Bill, Ron e Hermione fissavano Caramell, sbalorditi.
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    «Poppy» disse Silente a Madama Chips, «saresti così gentile da scendere nell’ufficio del professor Moody? Credo che troverai un’elfa domestica di nome Winky in uno stato di profonda prostrazione. Fai quello che puoi per lei, e riaccompagnala in cucina. Credo che Dobby si occuperà di lei».
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    «Molto… molto bene» disse Madama Chips allarmata, e uscì.
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    Silente si assicurò che la porta fosse chiusa, e che i passi di Madama Chips si fossero spenti, prima di parlare di nuovo.
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    E fluttuò via. Si erano a malapena ripresi dallo shock del cappello di Luna quando Angelina arrivò di corsa, seguita da Katie e Alicia, le cui sopracciglia erano state caritatevolmente riportate alla normalità da Madama Chips.
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    «Dovresti andare da Madama Chips, Hagrid» disse Hermione preoccupata, «alcune di quelle ferite sono proprio brutte».
Il racconto di Hagrid (Cap. 20 Harry Potter 5)

    Nel frattempo, come gli insegnanti e Hermione continuavano a ripetere, i G.U.F.O. erano sempre più vicini. Chi più chi meno, tutti gli studenti del quinto anno erano molto tesi, ma Hannah Abbott fu la prima ad andare in crisi. Era scoppiata in singhiozzi durante Erbologia, gemendo che era troppo stupida per superare gli esami e tanto valeva mollare subito la scuola, e Madama Chips dovette somministrarle una Pozione Rilassante.
Il centauro e la spia (Cap. 27 Harry Potter 5)

    «Sì, d’accordo» replicò Harry imbronciato. Era convinto che Cho avrebbe potuto scegliere con più cura le proprie amicizie; era una scarsa consolazione, per quanto lo riguardava, che Marietta fosse sempre chiusa in infermeria e Madama Chips non avesse ancora trovato un rimedio per i suoi brufoli.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    «Credete che dovremmo dire qualcosa?» chiese Hermione preoccupata, premendo la guancia contro la finestra dell’aula di Incantesimi e guardando i signori Montague varcare il portone a passo di marcia. «Di quello che gli è successo, voglio dire? Magari può aiutare Madama Chips a curarlo».
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    «Madama Chips la rimetterà in sesto» disse con fermezza Alicia Spinnet. «Finora i suoi rimedi non hanno mai fallito».
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Non appena il vecchio ebbe varcato la soglia della Sala Grande, Harry salì di corsa la scala di marmo, sfrecciò nel corridoio così in fretta che i ritratti gli borbottarono rimproveri, salì un’altra rampa di scale e fece irruzione in infermeria con la violenza di un uragano, strappando un grido di spavento a Madama Chips, che stava infilando un cucchiaio pieno di un liquido blu elettrico nella bocca aperta di Montague.
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Non è qui, Potter» rispose mesta Madama Chips. «L’hanno trasferita al San Mungo stamattina. Quattro Schiantesimi in pieno petto alla sua età? C’è da stupirsi che non l’abbiano uccisa».
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    L’improvviso squillo della campanella fu seguito dal rombo lontano degli studenti che si riversavano nei corridoi sopra e sotto di lui. Rimase immobile, fissando Madama Chips a occhi sbarrati. Si sentì invadere dal terrore.
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Non mi stupisce che tu sia sconvolto, Potter» disse Madama Chips con una sorta di fiera approvazione. «Nessuno di loro sarebbe mai riuscito a Schiantare Minerva McGranitt faccia a faccia e alla luce del giorno! Una vigliaccheria, ecco cos’è stata… una vigliaccheria vergognosa… se non temessi quello che potrebbe succedervi senza di me, mi dimetterei per protesta».
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Madama Chips si occuperà di loro» proseguì Silente. «Ninfadora Tonks dovrà forse passare un po’ di tempo al San Mungo, ma pare che si riprenderà completamente».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    Erano in infermeria. Harry era seduto in fondo al letto di Ron, ed entrambi ascoltavano Hermione leggere la prima pagina del Profeta della Domenica. Ginny, la cui caviglia era stata guarita in un baleno da Madama Chips, era raggomitolata ai piedi del letto di Hermione; Neville, col naso tornato a forma e dimensioni normali, era seduto su una poltrona in mezzo ai due letti; e Luna, che era passata per una breve visita, leggeva l’ultimo numero del Cavillo tenendolo capovolto, in apparenza senza ascoltare una parola di quello che Hermione stava dicendo.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    Prese una manciata di Cioccorane dal mucchio sul comodino, ne passò qualcuna a Harry, Ginny e Neville e strappò coi denti l’incarto della sua. Aveva ancora grosse vesciche sulle braccia, là dove si erano avvolti i tentacoli del cervello. Secondo Madama Chips, i pensieri potevano lasciare cicatrici più profonde di qualunque altra cosa, anche se da quando aveva cominciato ad applicare grandi quantità di Unguento Smemorello del Dottor Obly c’erano stati notevoli miglioramenti.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    Sussultò e si portò una mano alle costole. La maledizione di Dolohov, benché meno efficace di quanto sarebbe stata se pronunciata a voce alta, le aveva comunque causato, per dirla con le parole di Madama Chips, «abbastanza danni da tenerla buona». Hermione doveva prendere ogni giorno dieci pozioni diverse, ma stava già molto meglio ed era pronta a lasciare l’infermeria.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    «A sentire Madama Chips, è sotto shock» bisbigliò Hermione.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    «Qualcosa non va, professoressa?» s’informò Madama Chips, affacciandosi dal suo ufficio.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    Harry non apprezzò granché la proposta; aveva in mente di andare da Madama Chips, l’infermiera, nella quale riponeva un po’ più di fiducia riguardo agli Incantesimi di Guarigione, ma gli sembrava sgarbato dirlo, così rimase immobile e chiuse gli occhi.
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

    «Era già così, quando l’ho visto quest’estate» mormorò Harry a Hermione. «Pensavo che ormai l’avesse curata, però… o che l’avrebbe fatto Madama Chips».
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

    «Dobbiamo mostrarla a Madama Chips» disse Harry.
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    «D’accordo» la consolò la professoressa McGranitt con una certa dolcezza, «ora sali in infermeria, Leanne, e fatti dare da Madama Chips qualcosa per calmarti».
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    «Perché lui?» chiese subito Harry. «Perché non Madama Chips?»
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «Sì, grazie, Phineas» rispose Silente in tono conciliante. «Il professor Piton è molto più esperto delle Arti Oscure di Madama Chips, Harry. Comunque, il personale del San Mungo mi manda un bollettino ogni ora e spero che col tempo Katie si riprenderà del tutto».
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «Professore, mi dispiace disturbarla» bisbigliò Harry, mentre Ron si issava in punta di piedi nel tentativo di vedere la stanza oltre Lumacorno, «ma il mio amico Ron ha ingerito per sbaglio un filtro d’amore. Non potrebbe dargli un antidoto? Lo porterei da Madama Chips, ma noi studenti non dovremmo possedere niente che provenga da Tiri Vispi Weasley e, sa… strane domande…»
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    Era sera; l’infermeria era tranquilla, le tende tirate, le lampade accese. Il letto di Ron era il solo occupato. Harry, Hermione e Ginny erano seduti attorno a lui; avevano aspettato tutto il giorno fuori dalla porta doppia, cercando di guardare dentro tutte le volte che qualcuno entrava o usciva. Madama Chips li aveva lasciati passare solo alle otto. Fred e George erano arrivati dieci minuti dopo.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    Harry raccontò di nuovo la storia che aveva già riferito almeno cento volte a Silente, alla McGranitt, a Madama Chips, a Hermione e a Ginny.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «… e poi gli ho ficcato in gola il bezoar e ha cominciato a respirare un po’ meglio, Lumacorno è corso a cercare aiuto, la McGranitt e Madama Chips sono venute subito e hanno portato Ron quassù. Dicono che si rimetterà. Madama Chips ritiene che dovrà stare qui una settimana… continuare a prendere l’essenza di Ruta…»
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Non più di sei visitatori alla volta!» li sgridò Madama Chips, uscendo di corsa dal suo ufficio.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Ah… già…»osservò Madama Chips che, data la mole di Hagrid, doveva averlo scambiato per più persone. Per nascondere l’imbarazzo, corse a ripulire le orme di fango con la bacchetta.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    Harry non riuscì a pensare a una risposta e fu quasi felice quando Madama Chips ricordò di nuovo che erano ammessi solo sei visitatori alla volta; lui e Hermione si alzarono subito e Hagrid li seguì, lasciando Ron con la sua famiglia.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    La mattina della partita di Quidditch contro Tassorosso, Harry fece un salto in infermeria prima di scendere in campo. Ron era molto agitato: Madama Chips non gli voleva dare il permesso di vedere l’incontro, pensando che l’avrebbe sovreccitato.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Frattura cranica» rispose Madama Chips, arrivando in fretta e sospingendolo di nuovo contro i cuscini. «Niente di grave, l’ho sistemata subito, ma ti tengo qui stanotte. Non dovresti fare sforzi eccessivi per qualche ora».
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Mi spiace, ma temo che rientri nella definizione di ‘sforzi eccessivi’» rispose Madama Chips. Lo spinse di nuovo sul letto e alzò la bacchetta, minacciosa. «Tu rimani qui finché non ti dimetto, Potter, o chiamo il Preside».
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    Un sonoro russare si levò dal letto di Ron. Dopo un po’ Madama Chips uscì dal suo ufficio, avvolta in una pesante vestaglia. La cosa più semplice era fingere di dormire; Harry si rotolò sul fianco e ascoltò le tende chiudersi ai suoi colpi di bacchetta. Le luci si abbassarono, e lei tornò nell’ufficio; Harry sentì la porta scattare, e capì che stava andando a letto.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    Harry puntò rapido la bacchetta verso la porta dell’ufficio di Madama Chips e borbottò «Muffliato!» in modo che non accorresse. Poi si precipitò ai piedi del letto per vedere che cosa stava succedendo.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Sì» rispose Harry, guardando verso l’ufficio di Madama Chips per accertarsi che l’Incantesimo Muffliato tenesse; non c’era segno che avesse udito alcunché. «Ho un lavoro per te».
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

   Harry e Ron uscirono dall’infermeria il lunedì mattina, completamente guariti dalle cure di Madama Chips. Potevano finalmente godersi i privilegi di essere stati abbattuti e avvelenati, il migliore dei quali era la rinata amicizia tra Hermione e Ron. Lei arrivò perfino a scortarli a colazione, annunciando che Ginny aveva litigato con Dean. La creatura che sonnecchiava nel petto di Harry alzò all’improvviso la testa, annusando l’aria, speranzosa.
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    «Devo riportarla a scuola, signore… Madama Chips…»
La torre (Cap. 27 Harry Potter 6)

    «Ma certo che sono sicura… È un… un po’ rovinato, tutto qui. Greyback l’ha aggredito. Madama Chips dice che non… che non avrà più lo stesso aspetto…» La voce di Ginny tremò appena. «Non sappiamo bene quali saranno le conseguenze… voglio dire, Greyback è un lupo mannaro, ma in quel momento non era trasformato».
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    «Neville è in infermeria, però Madama Chips pensa che si riprenderà completamente, e il professor Vitious è stato steso, ma sta bene, è solo un po’ scosso. Ha insistito per andare a prendersi cura dei Corvonero. Ed è morto un Mangiamorte, è stato colpito da un Anatema che Uccide di quelli che il grosso biondo scagliava da tutte le parti… Harry, se non avessimo avuto la tua pozione Felix, credo che saremmo stati uccisi, tutte le maledizioni ci mancavano…»
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    Nessuno rispose. Harry guardò oltre Hermione e vide un volto irriconoscibile su un cuscino, lacerato e squarciato in modo grottesco. Madama Chips gli stava applicando un unguento verde dall’odore acre sulle ferite. Harry ricordò che Piton aveva guarito con gran facilità le ferite del Sectumsempra su Malfoy usando la bacchetta.
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    «Nessun incantesimo funziona con queste» rispose Madama Chips. «Ho tentato tutto quello che so, ma non c’è cura per i morsi di lupo mannaro».
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    Madama Chips scoppiò in lacrime. Nessuno le fece caso a parte Ginny, che sussurrò: «Ssst! Ascoltate!»
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    Madama Chips deglutì, si premette le dita sulla bocca, gli occhi dilatati. Da qualche parte, fuori, nella notte, una fenice cantava in un modo che Harry non aveva mai sentito prima: un doloroso lamento di terribile bellezza. E Harry capì, come aveva capito altre volte ascoltando una fenice cantare, che la musica era dentro di lui, non fuori: era il suo stesso strazio mutato per magia in canto che echeggiava nel parco e attraverso le finestre del castello.
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    Lei lo fissò attonita per un attimo, poi ondeggiò in maniera allarmante; Madama Chips, ripreso il controllo di sé, accorse, Evocò una sedia dal nulla e la spinse sotto la McGranitt.
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    La signora Weasley prese l’unguento maleodorante da Madama Chips e cominciò a spalmarlo sulle ferite di Bill.
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    Andavano in infermeria due volte al giorno: Neville era stato dimesso, ma Bill era ancora ricoverato da Madama Chips. Le sue cicatrici non erano migliorate; anzi, ormai somigliava molto a Malocchio Moody, anche se grazie al cielo possedeva tutti e due gli occhi e le gambe, ma per il resto era lo stesso di sempre. Il solo cambiamento sembrava la nuova, smodata passione per le bistecche molto al sangue.
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

   «... l'evacuazione verrà coordinata dal signor Gazza e da Madama Chips. Prefetti, al mio segnale, condurrete i ragazzi della vostra Casa, in ordine, verso il punto di evacuazione».
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   I tavoli delle Case erano spariti e la Sala era affollata. I sopravvissuti erano a gruppetti e si abbracciavano. Madama Chips e un gruppo di volontari curavano i feriti sulla pedana in fondo. Tra questi c'era Fiorenzo; perdeva sangue dal fianco e tremava, disteso a terra, incapace di alzarsi.
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)